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AMPLIAMENTO SCUOLA ONMS I + NMS II

Enkplatz 4 Vienna - 2017

Mascheramento bidoni legno

Concorso di progettazione per l'ampliamento di una scuola a Vienna (Austria).

Progettisti:

arch. Luigi Mangione

arch. Daniele Zonca

ing. arch. Alessio Ageno

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Aspetto distributivo e funzionale

L’edificio del quale si propone la realizzazione si compone di due corpi di fabbrica che, in parte, si compenetrano l’un l’altro.

Il primo corpo di fabbrica è rappresentato dal blocco in gran parte occupato dalle palestre e dai relativi servizi e che è racchiuso fra a Drischutzgasse, la Lorystrasse e la Polkorabplatz, il quale si sviluppa nel primo interrato (q. -3,00) e nel piano terra (q. 0,00 = 18,60).

Nella parte che fronteggia la Polkorabplatz, la costruzione si eleva a formare il secondo blocco, e cioè l’ampliamento in prosecuzione dell’edificio esistente destinato ad ospitare le aule, il quale si compone di due ulteriori piani (qq. 3,80 e 7,60) e, per la sua forma chiude l’isolato edilizio sulla Polkorabplatz.

In generale, l’ampliamento dell’istituto scolastico prevede un contenuto aumento delle superfici destinate alle aule e un più consistente aumento incremento delle superfici destinate alla parte sportiva, previa demolizione dell’attuale costruzione a tale scopo dedicata.

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La soluzione progettuale proposta prevede la realizzazione delle quattro palestre da realizzare su un unico livello, al primo piano interrato, il quale corrisponde all’attuale livello terra dell’edificio esistente, unitamente ai servizi (spogliatoi, servizi igienici e depositi) alle stesse correlati.

E’ stato previsto un accesso diretto esterno ai servizi sportivi aperto sulla Lorystrasse alla zona palestre, le quali possono funzionare indipendentemente dall’apertura o meno della restante parte dell’edificio scolastico; poiché la Lorystrasse è situata ad una quota di riferimento più elevata rispetto al piano terreno dell’attuale edificio scolastico, è necessario realizzare all’interno una rampa accessibile ai disabili.

Superato l’ingresso, ci si trova all’interno di un vano di considerevoli dimensioni, nel quale insistono due scale e l’ascensore di accesso al piano delle palestre.

Le pareti che delimitano tale vano sono vetrate (da terra a soffitto) e dalle stesse è possibile avere una visione completa dell’interno delle quattro palestre, fungendo quindi il medesimo da balconata e al contempo da luogo di aggregazione.

Raggiunto il livello inferiore, ci si trova in un vano di distribuzione che disimpegna le zone spogliatoi e relativi servizi, attraverso le quali si raggiungono le palestre.

Al di là delle palestre, rispetto agli accessi dagli spogliatoi, sono situate le zone di deposito e le scale di sicurezza che conducono direttamente all’aperto, sulla Drischiuttzgasse e sulla Polkorabplatz.

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Grazie al ricorso ad importanti parti vetrate, lo sguardo di osservatori posti all’esterno dell’edificio lungo la Drischutzgasse, la Lorystrasse e la Polkorabplatz, possono incontrarsi passando attraverso la nuova costruzione.

Circa la parte destinata ad aule, si prevede, come anticipato, la realizzazione di un corpo a tre piani, oltre al piano interrato:

al piano interrato (quota di riferimento -3,00), trovano posto esclusivamente i locali tecnici e gli spazi di collegamento fra l’edificio esistente ed i servizi delle palestre (spogliatoi e servizi igienici, depositi);

al piano terra (quota di riferimento 0,00 = 18,60), trovano collocazione gli accessi agli istituti ONMS I e NMS II, provenendo dalla corte interna con accesso dalla Enkplatz, negli immediati pressi dei quali sono situati i guardaroba e le prime scale di distribuzione;

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per quanto riguarda l’istituto ONMS I, trovano collocazione al piano terreno due aule e la biblioteca, la quale si apre con una grande vetrata su una spazio verde prospiciente la Polkorabplatz ed è raggiungibile da questa tramite un ulteriore accesso esterno, che potrebbe contribuire a renderla autonoma dalla restante parte dell’istituto;

al piano primo (quota di riferimento 3,80), sono situate aule e zone gruppo per entrambi gli istituti; relativamente all’istituto NMS II trovano a questo livello posto i servizi destinati ai Textiles Werken e alla Lehrkuche; tutti questi locali si aprono sulla copertura a verde del piano terreno e della quale si dirà in seguito;

al piano secondo (quota di riferimento 7,60), sono situate le restanti aule delle quali si prevede la realizzazione; si fa presente che i due istituti sono fisicamente separati a questo livello da una zona verde; questa zona può rappresentare nel futuro un possibile ampliamento dell’edificio, il quale potrà altresì svilupparsi in altezza per nuove necessità di incremento al momento non prevedibili.


 

Aspetto esteriore dell’edificio

Circa l’aspetto esterno dell’edificio, si è ritenuto opportuno differenziare la parte di nuova realizzazione dalla costruzione esistente, allo scopo di non operare con intenzioni mimetiche, nel rispetto dell’edificio esistente.

L’intera facciata è prevista, nell’alternanza di parti finestrate e piene, queste ultime con partizioni verticali differenziate con l’uso del colore, con la tecnologia del cappotto esterno e successiva applicazione di elementi ceramici a ridotto spessore.

Può certamente ricorrersi a tecnologie alternative, quali quella della parete ventilata con cappotto interno, con costi ovviamente superiori.

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Si prevede che l’intero blocco che contiene le palestre venga ricoperto da una copertura a verde, raggiungibile, oltre che dall’interno dell’edificio, dalla Drischutgasse, con accesso indipendente dall’apertura o meno dell’edificio scolastico, potendo tale copertura funzionare come centro di aggregazione del quartiere.

Per quanto riguarda la copertura verde, oltre all’effetto di mitigazione e di risarcimento del consumo di spazio comunque operato, si ritiene che i principali benefici e vantaggi possano essere rappresentati:

dall’ottimizzazione della superficie (con la creazione di spazi fruibili per giardini rilassanti e attività sportive e ricreative),

dall’aumento della qualità di vita , per il miglioramento del clima (grazie al processo di evaporazione sui tetti verdi che rende l’aria più umida e presenta vantaggi sul microclima dei centri urbani), dalla considerevole ritenzione idrica (il tetto verde evapora gran parte delle precipitazioni annue), dalla filtrazione di polveri e sostanze inquinanti (la vegetazione filtra fino al 20% delle polveri nell’aria, mentre le sostanze nocive come nitrati vengono smaltiti grazie alla copertura a verde, contribuendo alla diminuzione delle polveri e particelle di smog), dalla protezione del manto impermeabile, dalla riduzione dell’inquinamento acustico, dall’isolamento termico aggiuntivo sia estivo che invernale, in seguito alla nascita di ecosistemi (con il conseguente aumento della biodiversità delle zone urbane.

Si prevede inoltre di contenere la dispersione idrica in una percentuale significativa, decongestionando impianti di depurazione, canalizzazioni comunali ed impianti di scarico.

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Sono state previste sistemazioni a verde sia a livello del primo piano, alla quota di riferimento +3,80, che del secondo piano, alla quota di riferimento +7,60, per una superficie complessiva pari a circa mq. 2.000,00.

La valorizzazione dell’immobile per mezzo dei giardini verdi prevede l’applicazione di un substrato nello spessore minimo di cm. 30, permettendo in questo modo l’utilizzo di piante più impegnative a proposito dell’esigenza di irrigazione e sostanze nutritive.

In virtù della varietà, in sostanza illimitata, nella scelta della vegetazione e la fruibilità della superficie dei giardini pensili sono paragonabili a degli giardini tradizionali, legati al suolo e richiedono però una manutenzione piuttosto rilevante.

Grazie al suo spessore più alto e all‘elevato possibile accumulo idrico (fino a litri/mq. 65), questo sistema è adatto per prati e cespugli nonché per arbusti e, con opportuni accorgimenti, ad alberi di piccola taglia.


 

Considerazioni strutturali

Il sistema strutturale proposto è basato principalmente su elementi in legno; la struttura dei piani superiori, che ospitano le aule, è costituita infatti da un telaio (“Skelettbau”) in legno.

Per fornire una adeguata base alla struttura dei piani superiori e dare insieme una soluzione adeguata dal punto di vista strutturale, costruttivo ed anche estetico agli ampi spazi richiesti dalla zona delle palestre, si pensa di accoppiare le travi (“Träger”) di copertura delle palestre in legno (“(Bau)holz”), realizzati in microlamellare di faggio (“Baubuche”) ad alta resistenza, con una piastra alleggerita ad orditura incrociata in cemento armato (“Leichtbauweise Stahlbetonplatte”).

Tale struttura composta legno-calcestruzzo ha una rigidezza notevole e permette di rendere sostanzialmente indipendenti i piani superiori con struttura in legno a telaio dalla parte inferiore occupata dalle palestre.

Le travi in microlamellare di latifoglia offrono di per se stesse prestazioni molto elevate dal punto di vista strutturale; d’altra parte anche gli schemi “a piastra” (“Platte”) o “a graticcio” (“Fachwerk” oppure “Rostplatte”? ) sono molto efficienti e permettono riduzioni notevoli degli spessori dei solai.

L’accoppiamento meccanico dei due tipi resistenti genera perciò un solaio con prestazioni potenziate ma sempre basato sulla tecnologia delle costruzioni in legno.

Infatti anche l’aspetto estetico finito sarà quello di una costruzione in legno grazie all’utilizzo di casseri ad intradosso a vista prefinito in legno: tali elementi forniranno sia il tavolato di appoggio degli elementi di alleggerimento del solaio in cemento armato (“Stahlbeton”) durante la fase di getto, che la finitura a vista, ed acusticamente efficace, del soffitto della zona delle palestre, con evidenti economie di materiale e di posa in opera.

 

modellino
tavola
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